“La vita si vive o si scrive” (Luigi Pirandello)
Se lo scopo ultimo di “Into Darkness – Star Trek” fosse stato quello di far discutere tra di loro spettatori, critici cinematografici e (manco a dirlo) fan, ebbene l’obiettivo si può dire centrato in pieno.
E si che di “fan wars” ne ho testimoniate tante, soprattutto con la nascita della Rete che, ricordo a tutti fin dai suoi primissimi anni (chi sa cos’erano le BBS alzi la mano!) era il dominio dei tecnoappassionati e il termine “Star Trek” era nelle top ten delle classifiche.
Ma cerchiamo di evitare la trappola dei ricordi personali, e prima di tutto, vi racconto le mie impressioni a caldo sul film: dunque, spettacoloso è sicuramente molto spettacoloso e il 3D, tutto sommato, aggiunge (oltre al costo maggiorato del biglietto) altra spettacolarità e dunque ci può anche stare.
Grandi ambientazioni scenografiche, effetti speciali, azione adrenalitica, alcuni personaggi preponderanti (altri meno) e tante situazioni e scene e battute che devo però ancora rielaborare, vista la frenesia della narrazione.
Ecco, se c’è un primo punto critico è che la regia di J.J. Abrams è, a momenti, troppo “esagerata” e fa pensare piuttosto a situazioni tipiche della seconda trilogia di “Star Wars”.
Di mio avrei preferito uno svolgimento maggiormente “inedito” e sicuramente più “umano”, con un’anima che porta avanti idee di progresso tanto tecnologico quanto morale: insomma un’idea di Star Trek come metafora del mondo contemporaneo.
Si, mi direte, nel film si accenna al terrorismo e all’odio vendicativo del cattivo di turno verso l’umanità e certo il male assoluto, oggi come ieri, si chiama fanatismo, da qualsiasi fede, ideologia o bandiera esso provenga.
Ma, definitivamente – e del resto era stato annunciato fin dal film del 2009 – “Questo non è lo Star Trek dei vostri padri!”.
Invece uno svolgimento serrato, salti mortali, risse esagerate e soprattutto la reinterpretazione del film “L’ira di Kahn” ne hanno fatto un film dove il pubblico più giovane non si annoia, è divertente e coinvolgente, ma che ha tradito le aspettative dei fan più hardcore della serie.
Probabilmente, anzi sicuramente, la produzione si è voluta discostare da “canoni” ritenuti poco attuali o meglio, poco spendibili con le nuove generazioni e, si sa, a Hollywood non si producono film per il puro amore dell’arte.
Film lenti e cervellotici, non vanno più e un insuccesso sarebbe stato disastroso, non solo al botteghino, invece capita che un episodio con il marchio “Star Trek” è piaciuto ed stato visto da milioni di persone nel mondo.
Certo il rischio è che la saga nella sua versione attuale non si distingua più da un film, che ne so, di “Superman” o uno del genere “Fast and furious”; consideriamo, d’altro canto, che il presupposto fondativo di cui stiamo parlando è un universo parallelo, dove probabilmente, anzi sicuramente, le leggi della fisica, della logica e della spettacolarità sono diverse dal dominio che ci era noto.
Peccato per le aspettative dei padri, dunque, e felicitazioni alle nuove generazioni e a chi saprà adattarsi a questi nuovi sapori.
Non so se il successo che auspichiamo spingerà per una nuova serie televisiva (non credo poichè la CBS detentrice dei diritti tv sembra essere di altro parere), ho però il sospetto che entro l’anniversario del 2016 arriverà un nuovo episodio cinematografico anche se, molto probabilmente, senza l’attuale regista che sarà impegnato nella conduzione di “Star Wars VII” (con buona pace degli amici fan della saga lucasiana).
Insomma, staremo a vedere…
Giancarlo “Kalt” Manfredi
Recensione telegrafica, pronti, via.
Appena uscirà in noleggio lo rivedrò e sicuramente comprerò il DVD, ma per ora ho la conferma che la visione che JJ ha di Star Trek è BEN diversa da quella che può avere un Trekker.
Avete visto le alte uniformi ?
Sembrava di vedere Starship Troopers.
Lo so, devo convincermi che c’è stato un reboot, una ripartenza, un “non vale, ricominciamo” (anche se, parere personale, lo vedo più come un “non ho voglia di sbattermi per dare un senso logico rispetto al background precedente e poi mi chiamo JJ Abrams, mi perdonerebbero anche se facessi viaggiare l’Enterprise dentro la melassa“).
Il fatto è che se vuoi fare la timeline alternativa, allora ci vogliono idee originali.
Qui al secondo film abbiamo già fatto rinascere Kirk, almeno in quelli precedenti eravamo arrivati fino a Generazioni, che era il settimo.
Oppure cose prese dagli altri film come la scena “io sarò sempre tuo amico” (però al contrario, wow) oppure l’idea del cattivo all’interno della federazione (Do you know Khitomer ?).
Ci può ancora stare il teletrasporto di Khan DALLA TERRA A KRONOS (ma proprio al pelo), ma sinceramente vedere Kirk che prende a calci il motore a curvatura manco fosse una 500 vecchio modello, mi ha fatto veramente venire il sorrisino isterico.
Alla fine, a parte i miei disappunti da vecchio Trekker orso e intollerante, il film non è malaccio, in fondo si tratta di un buon action movie di fantascienza e va via liscio, ma è palesemente un tentativo per portare spettatori che non hanno mai sentito parlare di Star Trek.
E, ripeto, si vede.
Eros “Warp9” Ciaiolo
Visto.
Bello, mi è piaciuto.
C’è molto più Star Trek di quanto non possa sembrare ad una prima occhiata.
Certo, qualche (molte a dire il vero) concessione allo spettacolo tipicamente esagerato di Hollywood c’è, a volte anche eccessivo, un sacco di morti, alla faccia della sindrome da “maglietta rossa” della serie originale (ricordate?).
Qualche incongruenza ormai tipica di quel genere di film, qualche situazione improbabile, qualche esplosione in meno non avrebbe guastato, ma ribadisco il mio giudizio positivo.
Mi è piaciuta anche la reinterpretazione della timeline originale, non dimentichiamo che ormai questa è una linea temporale alternativa a quella che conosciamo dalla TOS in poi, visti gli eventi del film precedente, e che la storia scorre piuttosto bene senza sosta in un unico evento “emozionale”.
Carine le “amiche” di J.T. Kirk con la coda; la propensione alla facile conquista di Kirk e la battuta di McCoy sulle orecchie di Spock sono degne della Tos…
Invece per questioni non strettamente legata al contenuto, beh.. il 3D è irreale, artificioso; secondo me il film non è stato girato in 3D e l’effetto è stato introdotto in postproduzione e se ne faceva tranquillamente a meno; sarà che il 3D non mi piace ma in questo film lo trovo peggio che in altri.
Irreale, a volte fastidioso. Solo poche volte veramente spettacolare ed in scene praticamente inutili: ma quando la smetteranno di rompere con il 3D?
Devo dire che quando alla fine sono risuonate le ormai mitiche parole “Spazio, ultima frontiera…” mi sono emozionato, quasi direi commosso. In conclusione sono uscito dalla sala soddisfatto e per niente deluso. Sono certo che molti fan storceranno il naso per questo ennesimo film della saga ma credo che pur con le riserve espresse prima, il risultato sia degno del “marchio” Star Trek.
Sergio “Fanky” Ferrari
Fino a qui, le impressioni della redazione di WTI; eccovi di seguito alcuni articoli, video, e recensioni prese in giro per la rete. Per finire, aspettiamo i vostri commenti.
http://www.tor.com/blogs/2013/05/star-trek-into-darkness-review-spoilers
http://www.parmadaily.it/Notizia/65462/
http://www.youtech.it/Playlist/Movies/Morte-Nera-
http://www.fourzine.it/2013/06/darkness-
http://www.youtube.com/watch?feature=player_
http://www.comingsoon.it/Blog/Cinepatici/post/Box-
http://leortola.wordpress.com/
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