“Quando, navigando nel mare aperto della comunicazione, rimaniamo incagliati in una secca sabbiosa di dubbi o, viceversa, veniamo sballottati al largo da un ciclone di errori insidiosi e ingovernabili, possiamo decidere di portare la nostra imbarcazione in rete, alla ricerca del profilo rassicurante di un frangiflutti dietro il quale si sveli l’arco ampio di un porto sicuro, e, all’interno, la calma operosa di una darsena riparata, in cui ricoverarsi al cospetto di gente esperta che riporti con i piedi per terra, magari ridimensionandoli, i dubbi e gli errori (linguistici) che ci hanno tormentato.” (Silverio Novelli)
Ultim’ora: Sulla rivista Science è stato pubblicato uno studio che potrebbe dar vita a una nuova astronomia molto diversa da quella che conosciamo oggi. Grazie al radiotelescopio australiano Parkes, un’antenna di 64 metri, è stato possibile individuare una serie di lampi-radio proveniente da 8 miliardi di anni luce, una distanza enorme che porta la sorgente, ancora ignota, al di fuori della nostra galassia e a un tempo in cui l’universo aveva oltre la metà degli anni attuali. A far parte del progetto anche l’Italia con il Sardinia Radio Telescope, con l’Università di Cagliari e con l’Istituto Nazionale di Astrofisica. I lampi-radio sono impulsi di enorme intensità, della durata di pochi millisecondi e isolati. Per poter essere notati bisogna puntare il radiotelescopio nel punto giusto e al momento giusto. Secondo gli attuali calcoli potrebbero esserci 10.000 di questi fenomeni ogni giorno.
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Primo piano: L’Islanda ha ripreso a cacciare le balene nonostante il bando alla caccia commerciale dell’IWC (International Whaling Commission – Commisisone Baleniera Internazionale). La prima vittima è un maschio di balenottera comune lungo più di 20 metri, macellato nel porto di Hvalfjörður, vicino Reykjavik, la notte scorsa. I balenieri islandesi hanno in programma di cacciare fino a 180 balenottere comuni quest’estate, un piano sostenuto dal governo islandese. La balenottera comune – che a dispetto del nome non è affatto comune – è una specie inserita nella Lista Rossa delle specie minacciate d’estinzione elaborata dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature). La ripresa della caccia coincide con l’alta stagione per il whale watching e questo ha portato a una forte protesta dell’industria turistica islandese secondo cui l’osservazione delle balene porta maggiori benefici economici di quanti la caccia potrà mai portarne.Nel 2008 circa 115.000 persone sono andate in Islanda per praticare il whale watching e più del 20 per cento di loro pensa che questa sia una ragione importante per fare un viaggio in Islanda, spendendo così anche milioni di dollari. Altre 115.000 persone hanno sottoscritto la promessa di visitare l’Islanda se smetterà di cacciare le balene. (fonte Greenpeace )
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